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Concessioni e Demanio Marittimo: che ne sarà dei nostri stabilimenti balneari di fiducia.

  • cscafuro
  • 1 mag 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Il caso:

un Comune respinge l’istanza di un privato per la Concessione Demaniale Marittima richiesta ai fini dell’esercizio di attività turistico-ricreative.

Presupposto del diniego:

la necessità di una previa gara.

I giudici concordano perché:

secondo la Direttiva Bolkestein, una importante sentenza della Corte di Giustizia UE del 2006 e una della Corte Cost. del 2017, a partire dal 2020, non solo nessuno “stabilimento” potrà essere oggetto di una concessione in proroga, ma neanche di una nuova concessione diretta, dovendo passare per un appalto pubblico;in tale senso, milita anche l’art. 37 del Codice della Navigazione, che, infatti, stabilisce la necessità che i Comuni scelgano il concessionario con il miglior progetto rispetto all’interesse pubblico.

Quindi, ATTENZIONE:


dal 2020 in poi, a meno di modifiche normative, gli attuali concessionari e titolari della gestione di stabilimenti balneari rischiano seriamente di non ottenere proroghe, di dover affrontare la concorrenza e di dover “passare la mano” ad altri, in caso di mancata aggiudicazione della gara.


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